Ken Robinson | Creare per imparare

Lui è il britannico sir Ken Robinson. Scomparso nel 2020 ha spiegato come - per ragioni storiche - la scuola oggi costituisca un sistema interamente costruito sullo sviluppo di capacità esclusivamente razionali di elaborare le informazioni e - aggiungiamo - neppure tutte e neppure con la consapevolezza necessaria, perché nel loro percorso di formazione ai docenti viene detto cosa insegnare; meno come insegnarlo e perché; meno ancora come bambini e ragazzi, in maniera diversa, imparano ciò che loro insegnano. In più all'appello è del tutto assente lo sviluppo di capacità elaborative di tipo emozionale, che Robinson sintetizza con la creatività e, conseguentemente, con il ruolo che verrebbe giocato dalle discipline artistiche nel percorso scolare.
Fintanto che la scuola sarà strutturata sulla base di un’intelligenza solo razionale, i successi o i fallimenti ottenuti nel suo ambito non saranno predittivi, perché alla vita sono invece necessari un corpo, passione, determinazione, esperienza, relazioni interpersonali, empatia, senso e valore del fallimento cioè, in sintesi, un'intelligenza emozionale.
In più i bambini che inizieranno quest'anno il percorso scolare, lo termineranno intorno al 2050, un futuro di cui è impossibile anticipare i contorni. Già oggi però le statistiche stanno evidenziano l'emergere di un bisogno fisico (embodied) di creatività: non solo un razionale problem-solving sollecitato dalla novità - come viene perlopiù interpreto in termini ancora razionali -, ma una generatività risolutiva di problemi vitali (ad esempio come restituire bellezza e vivibilità a una valle alpina, che la nostra generazione sta lasciando loro scempiata dal cemento), precisamente ciò che il ragionamento emozionale costituisce.

Per approfondire:
1. TED Talk: Do schools kill creativity? 2006
2. Ken Robinson e Lou Aronica, Scuola creativa, 2016
3. Un cuore pensante. Perchè l'affettività è la metà perduta della nostra ragione, cap. 5