Glenda Sue Holt | Un pensiero che sa solo amare

Lei è Glenda Sue Holt: una di sei fratelli orfani, disabile mentale, ha sempre vissuto con il quoziente intellettivo di una ragazza di 11 anni. Rimasta incinta dopo uno stupro, senza famiglia, senza casa, senza lavoro, senza denaro, per riuscire a salvare la vita di suo figlio fuggì dall'istituto in cui viveva e dopo aver partorito, non potendo prendersene cura, lo affidò ai servizi sociali.
Steventhen Holland, il figlio cresciuto in una famiglia adottiva, la ritrovò 27 anni dopo: «Ti amo. Ti ho sempre amato e ti amerò sempre, e non ti avrei mai lasciato se avessi potuto tenerti». Fondatore di Broken not Dead, che sostiene donne, uomini, coppie, studenti in difficoltà e famiglie adottive e affidatarie, Steventhen Holland spiega in The Journey come si passa dall'essere rotti dentro alla pienezza di vita: «Mia madre è il mio eroe».
Nel 2021 l’ateo Michel Houellebecq spiegò perché l’eutanasia uccide la civiltà, ricalcando le orme del connazionale cattolico e premio Nobel Jerome Lejeune: «Il diritto alla vita non è dato dai governi. Per continuare a esistere la civiltà deve conformarsi alla morale naturale». L'intelligenza amorosa di una donna, pur senza l'ausilio strumentale dell'intelligenza razionale cioè dell'intelligenza come siamo abituati a pensarla, è riuscita a costruire un pezzo di civiltà, che oggi prosegue nell'opera di chi dalla sua intelligenza è stato generato. «Thank you for life!»

Per approfondire:
1. Conceived In Rpe, Saved By Amazing Grace | Steventhen Holland's Story
2. Steventhen Holt, The Journey: Brokeness to Wholeness, 2018
3. Broken not Dead
4. Houellebecq: "L'eutanasia uccide la civiltà"