Giuseppe ed Elisa Grandori | La cura che protegge
Loro sono Giuseppe Grandori ed Elisa Guagenti. Chi dalla fine della Val Malenco (Sondrio) guardasse in alto verso il pizzo Rachele, vedrebbe due canaloni che delimitano uno sperone di roccia, sulla cresta del quale Giuseppe Grandori nel 1942 aprì la via che porta il suo nome. Appassionato di arrampicata, Grandori aprì nuove vie anche di conoscenza, partendo dalla Meccanica Strutturale e introducendo in Italia negli anni '60 l'Ingegneria Sismica, insegnando poi Scienza delle Costruzioni al Politecnico di Milano. Presidente dell'International Association Earthquake Engineering (IAEE) e dell’Associazione europea di Ingegneria sismica (EAEE), Giuseppe Grandori è considerato il padre della moderna ingegneria sismica italiana. «Da ingegnere, nel significato completo di costruttore nel sociale, con senso di responsabilità morale. Ha costruito attorno a sé una comunità scientifica operante, a favore della sicurezza, in Italia e in giro per il mondo. Contagiava nel fare. Perché sapeva ascoltare, comunicare, con la forza del ragionamento, con lo stile del suo parlare, sempre pacato ma fermo. Argomentava sulle incertezze. Sollecitava la discussione attorno alle questioni controverse, indagando sui motivi e sugli scopi delle decisioni difficili, da prendere collegialmente con senso di responsabilità. Mobilitava le coscienze». Tutte dimensioni di un'intelligenza e di un ragionamento emozionali.
Meno nota è la moglie, Elisa Guagenti, con la quale egli condivise la passione per la scienza. Mentre i colleghi insegnavano perlopiù sterili formule strutturali da mandare a memoria (razionali), la Statica di Elisa Guagenti era un "I care", un prendersi cura (emozionale): un pensiero rigoroso e generativo al contempo. Un'«unione speciale la nostra, di integrazione completa» disse del marito.
Per approfondire:
1. Giuseppe Grandori, padre dell'ingegneria sismica: lo scienziato, il divulgatore, l'uomo, 2021
2. Elisa Guagenti, Statica, 2008